Cinzia Ganeo - Image Consulting
Chi abita nel tuo armadio?

Chi abita nel tuo armadio?

Chi abita nel tuo armadio?

Questa domanda è solo in apparenza una domanda retorica. Siccome l’armadio è quel luogo dove riponiamo i nostri abiti, l’armadio è il luogo dove è custodita l’immagine che diamo di noi stesse al mondo. Non ha importanza se in ordine o in disordine. E nemmeno se i capi in esso contenuti sono alla moda o rispecchiano la tua palette di colori. No. Quello che ti devi chiedere aprendo le ante del tuo armadio è se gli abiti che vedi sono veramente i tuoi oppure quelli di un’altra donna.

In altre parole: pensi che ciò che abitualmente indossi, quello che ogni giorno mostri agli altri, corrisponda alla tua vera personalità? Ripeto quindi la domanda: chi abita nel tuo armadio? Mostri veramente alle altre persone la donna che sei? O non sei forse inconsapevolmente prigioniera di cliché e ruoli voluti da altri, come la società, la famiglia, la cultura e via dicendo.

Organizzare la visione del tuo armadio

Proprio così. Se ti viene da domandarti chi abita nel tuo armadio dovresti provare a strutturare una visione del tuo armadio stesso. Vale a dire vederlo come fosse la meta di un viaggio, un viaggio che ti porterà alla scoperta di te. Nel mio lavoro di consulente la visione dell’armadio è uno dei punti principali del percorso di Bellezza Naturale.

Quindi, se non riesci da sola rivolgiti pure a me e sarò lieta di aiutarti come ho già fatto con centinaia di donne. Ad ogni modo, tornando al nostro viaggio metaforico nel tuo armadio la prima cosa che devi fare è guardare i tuoi abiti in modo nuovo. Come se fossero davvero di un’altra persona. E domandati se quegli abiti rispecchiano veramente la donna che sai di essere. Se nelle cose che vedi, nei colori e nei tagli che lì dentro sono contenuti, c’è il tuo vero stile. La tua vera te.

È ovvio che ti piacciono, li hai comprati tu. Ma se ti stai ponendo queste domande, se ti senti insoddisfatta di come sta andando la tua vita, è perché la tua parte nascosta si sta agitando. Scalpita per uscire fuori. E la domanda su chi abita nel tuo armadio è solo il primo pretesto che stai adoperando per riflettere e prendere consapevolezza su chi sei davvero.

Dalla visione dell’armadio alla nuova te

La meta finale di questo viaggio metaforico partito dal tuo armadio ti condurrà proprio alla scoperta, o meglio riscoperta della tua vera e nuova te. Chi abita nel tuo armadio è solo un espediente per cominciare a farti riflettere sulle scelte che hai fatto e se davvero esprimono la vera donna che sei. Non ti nascondo che è un viaggio talvolta scomodo, perché affrontare certe verità non è mai facile.

Ma, credimi, ne vale la pena. Riuscire a trovare sé stessi è talmente liberatorio che ogni sforzo, sia pure faticoso, ne vale la pena. E poi, una volta capito chi sei ogni attimo di vita lo vivrai come se fosse la cosa più naturale del mondo. Ogni scelta, ogni decisione, saranno finalmente solo tue.

Abbandonare una comoda abitudine è faticoso

Abbandonare una comoda abitudine è faticoso

Abbandonare una comoda abitudine è faticoso

Ciao a tutte. Oggi inizierò ponendovi le domande cruciali che faccio a tutte le mie partecipanti del corso di Bellezza Naturale. Le domande sono queste: sei soddisfatta della tua vita? Qual è la tua più grande motivazione che ti spingerebbe a cambiare le abitudini? Perchè il punto è proprio questo.

Abbandonare una comoda abitudine richiede impegno e molto sacrificio. Soprattutto bisogna radicalmente cambiare il focus di tutta la propria esistenza, e farlo passare dagli altri e sé stessi. Può sembrare facile ma non lo è, perché una vita di abitudini che non sono magari nemmeno più appaganti mina nel fisico. E soprattutto nel morale. Perché ci vuole tanto, tanto coraggio ad ammettere che forse la vita con le scelte non ci ha restituito quanto le abbiamo dato. Per colpa di scelte sbagliate, forse, ma sicuramente perché in nessuna di quelle scelte c’eri tu con le tue esigenze.

Creare una nuova te

L’unica cosa da fare quando si arriva a questo punto è cambiare radicalmente. Ma non tanto o non solo la realtà che compone il tuo mondo esterno, quanto come ti vedi e cosa scegli per te. Devi abbandonare una comoda abitudine per iniziare un percorso di riscoperta di te, e di liberazione. Quante volte ti sei sacrificata per gli altri? Per la famiglia, per i figli, per il marito.

Li hai messi prima di te, delle tue esigenze. E piano piano, lentamente ma ineluttabilmente tu sei scomparsa, sei passata in secondo piano. E venivi data per scontata dalle persone per cui, invece, ti eri annullata. Ecco, ora è il momento di invertire la rotta e di dedicarti a te. Non sentirti assolutamente in colpa, quelle sono le voci della tua vecchia te che vuole confinarti tra le illusorie mura di una falsa confort zone.

Comincia a pensare in modo diverso

Se vuoi davvero iniziare a cambiare devi abbandonare una comoda abitudine, metterti in gioco e rischiare. Lo so, all’inizio avrai paura. E’ naturale, non sai cosa ti aspetta davanti. Ma segui il tuo cuore e affidati a chi ha già compiuto questo percorso di riscoperta della Bellezza Naturale. Donne come me, e siamo in tante, che ci siamo trovate tutte allo stesso punto dove proprio sei tu ora.

E abbiamo deciso di cambiare abitudini, introducendo cose per noi, cose che facevamo solo per il nostro piacere. Piccole cose, all’inizio, come prendersi tempo per avere cura di qualcosa di nostro e solamente nostro. Far entrare nella grande agenda quotidiana non solo ciò che facciamo per gli altri e che dobbiamo fare, ma anche e soprattutto cose nuove per noi.

Cose che abbiamo sempre rimandato, dicendoci che in fondo non ne avevamo bisogno. E invece sono importantissime, perché in quelle piccole cose quotidiane c’è tutto il rispetto per noi stesse. La nostra autostima. Per abbandonare una comoda abitudine che ci vuole però succubi degli altri, bisogna avere il coraggio di scegliere sé stessi. E costruire giorno dopo giorno una nuova te, quella vera, quella che finora hai tenuto nascosta. E che ora merita di venire alla luce.

Vestizione del volto, cos’è e perché è utile

Vestizione del volto, cos’è e perché è utile

Chi mi conosce sa che non sono una cui piace consigliare alle proprie clienti di spendere soldi alla leggera. Io credo che ogni donna sia capace di valorizzare sé stessa perché ognuna di noi sa esattamente come e cosa vuole essere. E lo sa da sola, in base alla propria esperienza perché ha già sperimentato su di sé cosa le sta bene e cosa no.

Quindi, no, non mi sentirete mai consigliarvi di andare da un’estetista o da una truccatrice per farvi il make-up. Perché ogni donna sa fare da sé la propria vestizione del volto. Io, da buona consulente d’immagine, mi limito a suggerirvi alcuni accorgimenti sapendo che la strada la conoscete già.

La preparazione di base

Ho parlato di proposito di vestizione del volto e non di trucco perché intervenire sul nostro aspetto è naturale come vestirsi. E ognuno lo deve fare per come è, per come si sente. Scegliere le tonalità o i colori che più ci appartengono è qualcosa di innato ed estremamente personale. Dal mio punto di vista io vi consiglio prima di tutto di preparare il viso con molta cura e attenzione:

  • Struccarsi bene. Quando ti trucchi, è fondamentale iniziare con una base bella pulita. Elimina a fondo gli eventuali residui di trucco precedente, altrimenti il risultato finale sarà un vero mascherone. Inoltre, è necessario eliminare i residui per evitare che i pori si ostruiscano e la pelle si irriti.
  • Lavarsi il viso con attenzione per eliminare batteri e cellule morte e applicare il primer uniformemente
  • Mettere il fondotinta. Non importa che tipo adoperate, l’importante è che lo stendiate in modo uniforme e omogeneo.
  • Col fondotinta tutto il viso si appiattisce perché si è creta una superficie senza profondità, tutta uguale. E’ fondamentale utilizzare un illuminante per creare contrasti ed esaltare le tue parti migliori.

Pensi ancora che la vestizione del volto non assomigli alla scelta di un abito? E non siamo che a metà.

Esaltare le parti migliori del proprio viso

Per continuare nella vestizione del volto dobbiamo ora concentrarci per mettere in risalto i nostri lati migliori, là dove ci sentiamo forti e sicure.

  • E’ il procedimento opposto a quello dell’highlighter, ora è necessario applicare un colore leggermente più scuro rispetto al tuo incarnato. Da stendere nelle zone che vuoi rimpicciolire o mettere in risalto. In linea di massima il contouring si fa sotto gli zigomi, ai lati del naso e sotto la mascella.
  • Lucida le gote leggermente con il blush
  • Disegna le sopracciglia riempendole con una matita, se pensi di averne bisogno

Ecco, queste sono sole le basi preliminari per occuparsi del proprio viso in modo semplice ma efficace. Intere pagine sarebbero da scrivere sugli occhi e sulle labbra in particolare, ma per quanto riguarda il viso in generale basta così. Avrete notato che non ho scritto come dovete o non dovete fare una cosa, perché io credo che ognuna di noi sappia benissimo cosa fare. Seguendo questi semplici accorgimenti quotidianamente ognuna di voi si prenderà cura di sé col risultato di rendere palese la bellezza che ognuna già possiede.

Definizione dello stile, a ciascuno il suo

Definizione dello stile, a ciascuno il suo

Si parla tanto dello stile, di persone che ne hanno e di altre che invece ne sarebbero totalmente prive. Ma questo è un modo di ragionare che disapprovo completamente e che fa parte di una cultura sbagliata. Lo stile è qualcosa che va oltre l’apparenza, qualcosa che affonda le sue radici nella nostra intima profondità. La definizione dello stile è l’espressione della tua personalità, è il tuo modo tutto personale e riconoscibile di esprimerti.

Attraverso lo stile esprimi te stessa, comunichi al mondo chi sei veramente ed è per questo che devi imparare a tirarlo fuori. Oltre gli stereotipi, oltre le sovrastrutture con cui ci hanno sino ad ora cresciute. La definizione dello stile non è altro che la scoperta di chi sei davvero. E quello che faccio nel mio lavoro di consulente d’immagine è proprio quello di aiutarti a capire chi sei.

Avere stile non è solo come ti vesti

Avere stile non è solo una questione di guardaroba. Sto parlando che è soprattutto un modo di vivere, di essere, di sentirsi bene con se stessi. Lo stile influisce su tutto ciò che fai, su quello che dici e che indossi nella tua vita di tutti i giorni. Per la tua definizione di stile come ti vesti, come ti muovi, parli e ti comporti diventa il tuo strumento di comunicazione. E’ il modo in cui rappresenti la tua identità personale, quello in cui dici:

  • Chi sono?
  • Qual è il mio posto in mezzo agli altri?
  • Cos’è che mi rende unica?
  • Come faccio a trasmettere la mia vera natura?

Molte persone hanno, come si suole dire, stile da vendere. Però purtroppo nessuno lo può comprare, dunque bisogna imparare ad averne uno proprio.

Crearsi il proprio stile

Non c’è altro modo per essere se stessa: chi vuole uno stile deve imparare a costruirsi il suo. La definizione di stile è quindi personale, qualcosa di unico e distintivo di ciò che siamo davvero. E’ legato alla  propria identità. Attraverso come ti vesti gridi a gran voce al mondo anche il tuo modo di essere.

Se ci pensi bene in fondo la moda non è altro che una particolare forma di comunicazione che coinvolge il corpo. Che adopera i colori, le forme e il linguaggio non verbale per costruire rapporti con le altre persone, comunicando loro il nostro codice personale. Gli abiti che indossi non sono altro che sono un mezzo attraverso cui ti presenti agli altri e spesso rispecchiano il tuo umore del momento. Anche se non ne sei consapevole, che tu ci creda o no il tuo stato d’animo influisce sulla scelta degli abiti che indossi ogni giorno.

Però se è vero che il nostro umore condiziona il modo in cui ci vestiamo, è vero anche il contrario. I vestiti possono aiutarci nella crescita della nostra autostima,credere di più in noi stessi. Un determinato outfit è in grado di modificare non solo il modo in cui veniamo visti dagli altri, ma anche la percezione che abbiamo di noi stesse e la nostra autostima. Siamo ciò che vestiamo? Di più, non solo siamo quello che vestiamo ma  diventiamo quello che vestiamo. Come consulente d’immagine è proprio quello che ti insegnerò a fare e ad essere.

Abito perfetto: convinzioni sbagliate

Abito perfetto: convinzioni sbagliate

Ovvero come guardarti allo specchio è vederti perfetta. Nel mio lavoro ho a che fare con tantissime donne che, come te, non riescono a piacersi. Quante ne ho viste che davanti allo specchio si chiudono e non riescono a vedere la loro vera bellezza. E’ come se dentro avessero un concentrato di emozioni negative, di pensieri mortificanti verso loro stesse.

Soprattutto quando si tratta di provarsi un abito nuovo, un abito perfetto per il loro fisico. Eppure in quel momento, in quel semplice gesto, è come se si spegnesse una luce dentro di loro, come se una voce le parlasse mortificandole. Una voce fatta soltanto di tanti continui no:

  • Non ho il fisico adatto
  • Non ho più l’età
  • Non sono più bella
  • Non mi so vestire

E via dicendo su questa falsariga. Ti riconosci anche tu in questo atteggiamento, vero?

E’ il momento di cambiare

Sai che questo moto autodistruttivo può essere eliminato per sempre dalla tua vita? Devi solamente iniziare a credere in te stessa e te lo vado subito a dimostrare. Nel percorso che ho ideato per persone proprio come te “CG Bella – 6 settimane per tornare a piacersi” riuscirai a ritrovare la vera te. Pensa, sole sei settimane per uscire dal bozzolo in cui sei prigioniera e tornare ad essere farfalla e dispiegare le tue splendide ali colorate.

Allora sì che guardandoti allo specchio vedrai un abito perfetto su una donna perfetta. In questo stesso momento tante donne come te stanno facendo questo percorso e molte sono già diventate donne libere dalle paure. Non rimanere chiusa dentro la gabbia dei tuoi no, ritrova la fiducia in te: ti sarò accanto passo dopo passo consigliandoti e dandoti certezze.

Un esempio pratico

Ti riporto un esercizio che è tratto dal mio percorso per donne come te. E’ una sorta di gioco facile, in cui bisogna ribaltare un pensiero negativo in un’azione positiva. Riuscire a farlo sarà come trovare l’abito perfetto che ti calza a puntino. Ad esempio, se tu dici:

  • Non sono capace, prova a sostituirlo con oggi vorrei imparare a. Sì, proprio così: se invece di dire, ad esempio, non sono capace a vestirmi comincia a pensare di imparare a farlo. Non ti preoccupare per l’inizio, sono qui apposta. Vedrai che imparerai a fare da sola.
  • Non ho più il fisico, sostituisci questo pensiero con ciò che di te ami. Sicuramente c’è un punto di te di cui ti senti forte, sia esso il sorriso oppure gli occhi. Impara a valorizzarlo, costruisci la tua nuova immagine partendo da lì.
  • Non ho più l’età, ribaltalo completamente ed indossa la tua età come orgoglio e vanto. Perchè il tempo modella ma non cambia, quindi impara a scegliere con cura l’abito perfetto per te, quello che esalta le tue qualità.

Questi sono solo alcuni esempi del tipo di lavoro che faremo insieme per trasformare le tue paure in solide certezze. A partire dal tuo aspetto esteriore cureremo le ferite del tuo io nascosto. E faremo in modo che d’ora in avanti più nulla si permetta di farti dubitare di te stessa.

Armocromia

Armocromia

A costo di rendermi impopolare, dall’alto della mia esperienza professionale mi sento autorizzata a dire che l’armocromia non è una cosa così importante. Nonostante adesso vada molto di moda e personaggi illustri nonché eminenti influencer lo ripetano spesso, io sono dell’avviso che è qualcosa di sopravvalutato. Come tutti sanno l’armocromia è l’analisi del colore personale, la nostra tonalità di base che cambia a seconda delle stagioni in cui ci troviamo.

A me tutto questo sembra abbastanza scontato e naturale, e penso che ogni donna di buon senso se ne renda conto istintivamente. Come ho scritto anche nel mio libro dopo quasi venti anni di lavoro come consulente di immagine, l’argomento è diventato di moda risultando frivolo. Molta apparenza e poca sostanza, secondo me. Perché io penso che ogni donna sappia già da sé cosa istintivamente le sta bene, a prescindere dalla palette giusta di colori.

Il miglior giudice siamo noi stesse

Lo so che l’industria cosmetica ha deciso che l’armocromia è determinante per stabilire:

  • I colori dell’abbigliamento
  • I colori del trucco
  • Persino il colore dei capelli

Per far questo hanno creato infinite palette con ogni tipo di sfumatura per pianificare cosa dobbiamo indossare. Addirittura non considerando solo il colore della pelle ma perfino quello degli occhi. Ma io dico che tutto questo è eccessivo, se non maniacale. Un colore non è una regola da eseguire. Un colore è una cosa viva, si sente, lo si percepisce.

È una questione d’istinto, e ogni donna lo sa bene. Si sa bene quale colore ci sbatte e quale colore, invece, ci esalta. Ce ne rendiamo conto da sole, sin da piccole, semplicemente guardandoci. Quello che voglio dire è che non servono formule particolari per capire cosa indossare, bensì abituarsi a scegliere ciò che davvero ci valorizza pienamente.

Imparare a valorizzare i propri punti forti

Non serve quindi che qualcuno ci dimostri quali sono i colori che ci stanno meglio addosso. Quello che serve veramente è una persona che ci abitui a vederci per come siamo davvero fatte, che ci educhi ad essere noi stesse. Per come ci sentiamo dentro. E che riesca a tirare fuori la nostra fiducia troppo spesso sepolta sotto strati di convenienze e immagini sbagliate provenienti dall’esterno.

A questo serve la consulente di immagine e la mia carriera parla per me. Non mi sentirete mai parlare di armocromia, piuttosto mi sentirete farvi domande su di voi, su cosa vi sentite dentro. Perché essere a posto con sé stesse non è un’equazione o una formula chimica. Bensì un piacere, qualcosa che migliora il nostro umore e ci fa sentire bene, al posto giusto nel momento giusto. Siate voi stesse, indossate quello che vi va istintivamente di sfoggiare.

Non importa se sia o meno il colore migliore, l’effetto d’insieme si aggiusta magari con un semplice accessorio. Ma nessuna presunta legge cromatica può farvi sentire bene come quando vi piacete da sole. Come quando vedendovi riflesse nello specchio vi balena un guizzo di luce in fondo agli occhi. Ecco, questo è il risultato di quello che faccio io col mio lavoro.